Il palato stretto (detto anche ogivale) è un problema di ortodonzia molto comune che si risolve con un apposito apparecchio fisso (conosciuto anche come espansore palatale).
Le cause di un palato stretto possono essere diverse e questa condizione può provocare importanti conseguenze su masticazione, sorriso, postura e respirazione.
Per questo motivo è necessario allargare il palato con specifici trattamenti e la diagnosi precoce è fondamentale nei bambini.
Affrontiamo adesso nel dettaglio alcuni punti fondamentali da conoscere riguardo il palato stretto.
Quali sono le cause che portano a sviluppare un palato stretto?
Molto spesso, la responsabile è la lingua. A questo particolare muscolo nascosto nella bocca, infatti, la natura ha affidato il compito di modellare il palato: quando è a riposo, la lingua si appoggia sul palato, proprio dietro gli incisivi superiori, ed esercita una forza di contrasto dei muscoli facciali.
I problemi insorgono se la lingua non va ad occupare questa posizione, come avviene, ad esempio, quando si ha l’abitudine a respirare con la bocca (respirazione orale) o si deglutisce in maniere errata.
Ulteriori cause del palato stretto possono essere:
• Fattori genetici che influenzano la conformazione delle ossa della bocca;
• Cattive abitudini (suzione del pollice o del ciuccio, per periodi di tempo prolungati);
• Traumi
Analizzate le possibili cause, veniamo alle conseguenze che scaturiscono dal palato stretto.
Si tratta di problemi multipli che, a cascata, possono colpire l’intero benessere psicofisico, con diversi gradi di gravità.
A livello orale, la conseguenza più diretta ed evidente è l’affollamento dentale. Se il palato non è abbastanza largo, infatti, i denti non hanno il giusto spazio e finiscono per crescere troppo vicini o storti.
Questa situazione, a sua volta, può essere causa di malocclusioni dentali, difficoltà a masticare e a mordere, oppure addirittura problemi di fonazione e di respirazione o crescita asimmetrica della mandibola.
Inoltre, vista la stretta correlazione che c’è fra i denti e il resto del corpo, un palato stretto può anche provocare problemi di postura.
Il momento migliore per diagnosticare questo problema e per porvi rimedio è quando il paziente è ancora un bambino, ecco perché è importante far fare al proprio figlio una visita odontoiatrica di controllo entro i 6 anni. Nei bambini infatti si possono usare apparecchi che fanno parte della ortodonzia intercettiva, ossia parecchio ortopedici che favoriscono la crescita corretta dell’osso.
Nell’adulto, invece, il palato stretto diventa molto più difficile da trattare (anche se non è impossibile farlo).
L’espansore palatale
Lo strumento più idoneo per intervenire in questi casi, soprattutto nei bambini, è l’espansore palatale. Si tratta di un apparecchio fisso non visibile all’esterno, che si applica sul palato, agganciato ai denti posteriori dell’arcata superiore. Il suo compito è quello di esercitare pressione sulle due metà dell’osso mascellare superiore, inducendole ad allargarsi. Al centro dell’espansore c’è una vite che deve essere periodicamente girata, in modo da permettere all’apparecchio di continuare ad esercitare pressione, man mano che il palato si espande. Solitamente, l’espansore palatale deve essere portare per un periodo che varia dai 6 ai 12 mesi, comprensivi di una fase di stabilizzazione.
Il trattamento con espansore palatale ha la massima efficacia se praticato su pazienti tra i 7 e i 10 anni.
Negli adulti, invece, con la medesima tecnica è possibile ottener solo piccoli miglioramenti nella larghezza del palato.